La calma del benessere, delle invenzioni. Gli aspetti tridimensionali degli oggetti concreti e umani, per una ricerca nel pensiero individuale. Il periodo delle diciotto lettere contenute, raggiunge d’agosto 2005 a marzo 2007. E' disponibile nei formati libro, e-book e audiolibro nelle lingue italiano, inglese, francese e spagnolo.
La vera gioia che il nostro tempo restituisce tramite le esperienze, cosa lo ha già creato secondo delle spiegazioni sugli avvenimenti, e le loro soluzioni. Il periodo delle sedici lettere contenute, raggiunge d’aprile 2007 a ottobre 2008. E' disponibile nei formati libro, e-book e audiolibro nelle lingue italiano, inglese, francese e spagnolo.
Rappresentazioni in forma filosofica o matematica per riuscire a trovare la giusta quantità di moto, il divenire delle proprie esperienze, dei propri sogni nelle loro realtà senza problemi di base. Il periodo delle ventuno lettere contenute, raggiunge da dicembre 2008 a luglio 2010. E' disponibile nei formati libro, e-book e audiolibro nelle lingue italiano, inglese, francese.
Racconti su un passato non molto lontano che potrebbe identificarsi nella realtà odierna, il presente non recensito giornalisticamente. Serve auto dichiarare sé stessi e il mondo secondo le proprie esperienze, il periodo delle lettere raggiunge d’agosto 2010 a maggio 2013. E' disponibile nei formati libro, e-book e audiolibro nelle lingue italiano, inglese, francese e spagnolo.
• Un viaggio nel tramonto
Eccolo lì il mio tramonto a tinte calde;
il paesaggio d’autunno
somiglia ad un acquerello
a cui soltanto il cielo gli fa cornice;
in esso, pure le ombre posano i pennelli
e rendono all'occhio delle creature
l’approdo nella notte meno amaro;
la lentezza del tempo sembra
stretta da una mano incantata
che trasforma ogni palpito in magia
ora che sulle cose lo sguardo si posa
con il soffio vitale e puro del bambino.
Riprenditi cuore prima che il buio
con la spola imprigioni i fili dell’ordito
che oblunghi dal cielo il sole
tende verso ogni creatura;
non v’è ragione che disperi
per l’imminente arrivo della sera
né motivo per cui l’allodola
non canti prima del tuo sonno.
Rumoreggiando nel suo letto
di ciottoli e lapilli all'occhio
riverbera scintille e, con l’acqua
infranta dalle crepe delle sponde,
spruzza l’arbusto che l’osserva
senza intimorire i fantasmi
che ormai da tempo mi assediano
quando l’oscurità si avvicina.
Conosco i grigiori dell’inverno
e l’ombre che già si allungano
dal meriggio; la piena che straripa
col disgelo delle nevi dalle alture
e il pianto degli orfani nel dolore
hanno il bianco e nero dei colori
come i rami ed i crinali
attaccati ai tronchi ammutoliti
che nel freddo e nel silenzio
piangono le chiome che hanno perso.
Ahi cielo, settembre dei miei anni,
se in cammino sulla tua via è l’età mia,
perché non fermi il sole all’orizzonte?
le foglie e il sole si perderanno presto
ed anche se il ghiro tornerà nella sua tana
e la rondine poi per lui suonerà la sveglia
più debole invece in me si fa certezza
ch’io mi desti nell’alba di primavera
giacché dall’orecchio senile
anche la campana diviene impercettibile
quando all’anima manca la gioia del canto
e smarrita è la speranza d’un ritorno.
Oh larici midacei che tra i tanti
in somiglianza al sole di quest’ora
le vostre chiome più vi ravvicina,
perché per l’inverno alle porte
non legate al ramo le foglie d’oro
perché risplendano sull’amaro calice
che si porta alle bocche dei vinti
e rendano la luce rubata agli astri
a quanti di loro si addormenteranno
nel biancore freddo della neve?
Viaggiatore di carta con ambo i versi,
eccoti il mio tramonto a tinte calde
per il tuo andare ed in regalo
il mio pennello per il ritorno;
neanche la morte potrà cancellare
il colore da te lasciato sull'acquerello
né la gioia dagli occhi di chi lo guarda.
• La casa di nonno Giuseppe
Non odo i soliti rumori della via
né voce alcuna
accompagna la mia fuga;
ovattata dal crepuscolo della sera,
dalla trave di una la mia antica,
un serto appeso
sul capo dei miei padri,
a provvista tiene
una corona di pomodori; intorno,
tra le sperdute immagini,
il respiro e l'ombre;
arredi d'altri tempi bucherellati
tra le diverse casse
e la madia del pane annerita;
in supplica la Vergine nella campana
e un orologio segnatempo
sono sul marmo grigio
di un comò abbrunato dalle stagioni
assopite nei cassetti
insieme ai santini con la biancheria.
E' l'ora della preghiera
per implorare il vespro di tardare
e riaccendere a quel bambino
sprazzi della sua perduta primavera:
certo è anche
con le pie al rosario
prima della sera
il pianto al cuore
in veglia della palpebra socchiusa.
Io la cercai perché anzitempo
dei grandi il vivere mi fu prestato:
tra schiumose sponde
torrentizi i giorni
e il passare degli anni.
L'anima briosa della giovinezza attesa
giammai fu mia; or dunque,
dietro le mie spalle,
tentò di trovare le festosa risa
che il labbro mio non tenne.
Eppure, anche il mandorlo fiorito
al cielo ostenta i fruttuosi rami
e su di essi i nidi ascosi
col tenero piumaggio;
ma nessuna estate
disegna questa stanza;
il desiderio volge oltre le mie ciglia
allorquando tra quegli arredi
il sogno s'avvia all'uscio
per infrangersi come un maroso
contro battenti armati:
da sempre il mare,
quand'egli prova,
lo scoglio erge
per vietare l'approdo.
Speranzosa vaga
solo nei miei occhi chiusi
ora l'età fanciulla
mentre in queste mura
torna a morire tra gli oggetti
e lo sguardo intanto aperto
sopra un paralume.
Classico, c’è un mondo di persone che non capirà oggi, l’argomento resta chiuso, il mondo pulsa o il tuo palpito, i tuoi battiti. Il retro progresso… e tu cosa vorresti fare? Oggi tu le persone non le capirai. Il resto della realtà… sai diventa difficile, bisogna sempre fare un discorso.